
Tematiche – Vita
Di Silvia Montanari. In questa casa che lo scrittore abitò negli ultimi anni della sua vita, egli tornò stanco e disperatamente solo; Marta Abba, il suo tormentato amore è lontana. È andata a conquistare i palcoscenici d’America. Si tratta di un grande salone-studio con i… Di Luciano Lucignani. Il teatro è una passione che Pirandello si porta dietro dalla prima giovinezza. Le lettere ai familiari, da Roma e da Bonn, recano decine di titoli di drammi e commedie, alcuni scritti, altri soltanto progettati, dei quali non è rimasta alcuna traccia.… di Gina Lagorio. Si è scritto tanto del rapporto di Pirandello con il fascismo, e ancora ci si agita intorno al logoro dilemma impegno disimpegno. Basterebbe la lettura di queste confessioni alla donna amata per avere un’immagine persuasiva, perché a fior d’anima, dell’essere e dire… Di Carmelo Fucarino. Furono tre lunghi mesi di delirio, una lunghissima ed estenuante via Crucis, in attesa di una chiamata, che confermasse e consolidasse la sua arte, un solo invito a realizzare sullo schermo la sua genialità. Da una porta all’altra, senza nessun esito concreto.… Di Gigi Livio. Marta Abba, poi, era antipatica un po’ a tutti i critici del tempo sia per il suo modo di recitare, sia per quel diffuso moralismo tendente a attribuire alla donna giovane che fa delirare d’amore un uomo vecchio il ruolo di distruttrice… Di Gianfranco Ravasi. Nel 1935 – quindi alle soglie della morte – Pirandello si considerava «uno strumento puro nelle mani di Qualcuno sopra di me e di tutti». Per poi confidare a don Giuseppe De Luca di avere «una fede in Dio, non so se… Di Lino Di Stefano. Tanti sono stati le dicerie e i pettegolezzi su questa strana relazione, ma né le lettere dell’attrice allo scrittore, né, tanto meno, le missive del narratore a lei sono riuscite a squarciare il velo che avvolge il sodalizio fra i due.… Di Sarah Zappulla Muscarà. Il figlio primogenito di Luigi Pirandello, Stefano, autore dei romanzi “Il muro di casa” e “Timor sacro”, di un volume di poesie, “Le Forme”, di diciannove testi teatrali, è uno fra i drammaturghi italiani più interessanti del secolo scorso. Pur teso a… Di Gianfranco Bogliari. Pirandello non ebbe certo un comportamento da gentiluomo, avendo sfogato in Suo marito un qualche malumore dovuto a invidia familiare o professionale (o forse entrambe). Ma se entriamo nel merito dei contenuti del romanzo ha sostanzialmente ragione: lo spunto narrativo ripreso dalla… Di Maria Amici. Non solo la Sua opera non muore, affidata alla severa, devota Vestale che in vita preferì (o dovette) venerarlo ad amarlo, ma è il ricordo di lei (di lei e soprattutto da parte di lei e da lei tramandato) a non morire, attraversando… Di Daniela Leuzzi. La maschera non è più “nuda”, non scava nell’ essenza ma si lega alla storia di un personaggio ed è inscindibile da esso. Il motivo del gioco delle parti in Pirandello tocca l’essenza del reale, la vita e il teatro si mescolano… Da Sul romanzo.it. Annunziandomi che il 13 dicembre Luigi Pirandello è stato cremato, il figlio mi ha detto: «Avessi visto; un pugno di cenere. Come se fossero passati mille anni». Gli ho chiesto: «E il cuore, la piccola pallottola del cuore che non si consuma… Di Fausta Samaritani. Nelle lettere a Marta, Luigi esprime angoscia per la lontananza, profonda tristezza per il distacco: si sente abbandonato. E’ prigioniero di una curiosa frenesia, di una incontenibile forza vitale: avverte che non gli resta molto tempo: è sempre in viaggio. Antichi dissapori… Di Pietro Milone. «Io a mio Padre ho dato esattamente quarantadue anni della vita mia. […] Comincio ad aver diritto che le relazioni che mi sono scelto in mio nome restino nei limiti dei miei interessi personali, così a lungo e troppo da me negletti… Di Onofrio Pirrotta. Confortati dalla scienza possiamo oggi dire, pirandellianamente, che quelle ceneri sono e non sono di Pirandello. E che nell’urna di metallo interrata al Caos, insieme a Pirandello ci sono tante altre persone sconosciute, dei signori nessuno. Come dire Uno, nessuno e centomila.… Di Giovanni Fighera. Senza Antonietta la casa ora appariva vuota, senza quella madre che si era sempre sentita estranea alla passione e al talento del marito Pirandello. I figli erano totalmente affascinati dal padre e vedevano in lui l’ancora di salvezza in quel drammatico ménage… Di Luciano Lucignani. Ricostruiamo, con documenti e lettere sconosciute, un tema tempestoso nella vita del grande drammaturgo: Caterina, sua madre. Giovanna, la collegiale. Jenny, la tedesca. La cugina Linuccia. La moglie Antonietta. E Marta Abba, l’ultimo amore. Come nella migliore tradizione psicoanalitica, la prima è… Di Silvio Montiferrari. A prescindere da ragioni di carattere affettivo, entrando in questa nuova fase di attività i rapporti di Pirandello con Torino sono destinati ad intensificarsi perché Torino era sede di due importanti teatri di livello nazionale, che sono il Carignano e l’Alfieri, a… Di Elio Providenti. L’idillio tra Pirandello e il fascismo dura fino all’inaugurazione del Teatro d’Arte: le difficoltà economiche, prima; le accoglienze ostili da parte della stampa antifascista durante il viaggio della compagnia in Argentina, poi, lo inducono a una serie di errori politici rinfacciatigli al… Di Elio Providenti. Ad Annetta non era sembrato accettabile che il fratello potesse ora recriminare così aspramente per una situazione in cui tutti gli altri figli, chi più e chi meno, s’erano trovati a dover pagare un prezzo. In fondo, nel chiuso del suo cuore,… Di Vincenzo Roberto Cassaro. Quando una notte Pirandello troverà la moglie con un coltello in mano, dinanzi al letto, allora lo scrittore capirà che la strada verso il ricovero era ormai tracciata per la donna, accompagnata in clinica nel 1919 dai figli Fausto e Stefano,… Di Paolo Puppa. L’idiosincrasia per lo «spregevole (sempre per lui fu spregevole) uomo d’Annunzio»,[…] si accentua man mano che il siciliano si lancia nell’impresa teatrale, sino ad assumere rischiose responsabilità finanziarie, stressato dall’assillante ricerca di finanziamenti e contributi statali, specie negli anni del Teatro d’Arte.… Di Biagio Riccio. È stata per Pirandello la “musa viva”, in contrapposizione alla “musa morta”, la di lui moglie Antonietta Portulano, internata in un manicomio. In oltre 10 anni Marta non fu mai sfiorata da Pirandello: aveva il doppio dei suoi anni ed era più giovane dei suoi figli.… Di Adolfo Lippi. Abba volle il villino a suo piacere. Lei adorava D’Annunzio, era decadente e capricciosa. Volle una costruzione tondeggiante, una volta dipinta di stelle, stanze luminosissime e senza troppe spezzettature. E’ quasi un loft a piano terra, dove potevano correre i cani, dove… Di Elio Di Bella. Non pochi sono stati i turbamenti amorosi di uno dei più grandi autori della Letteratura italiana, il premio Nobel Luigi Pirandello. Seppur monogamo amò tante donne. Da Roma scriveva lettere d’amore bellissime ad Antonietta, ma mentre Lui le parlava d’amore, lei… Di Joshua Nicolosi. «Pioggia e vento parevano un’ostinata crudeltà del cielo sopra la desolazione di quelle piagge estreme della Sicilia, su le quali Girgenti, nei resti miserevoli della sua antichissima vita raccolti lassù, si levava silenziosa e attonita superstite nel vuoto di un tempo senza… Di Elio Providenti. Possiamo noi oggi considerare pazzia quella di Antonietta? Indipendente e libera si proclamava, e così si comportava da donna senza vincoli obbliganti. La chiusura in una casa di riposo per malati mentali, risulterà viceversa una liberazione per tutti, anche per la rinchiusa… Di Andrea Scardicchio. Mancandogli un’autentica vocazione per l’insegnamento e avvertendo tutto il disagio per quella materia insegnata (la Stilistica), priva di un saldo statuto epistemologico e perciò ancorata a mobili confini disciplinari, Pirandello mal digerì gli obblighi e le pressanti incombenze gravanti sul ruolo del professore,… Di Paolo Mauri. Nell’agosto del 1921 Stefano si sfoga per lettera con la moglie Olinda. Le racconta che il padre ha a teatro qualche difficoltà […] «Figurati come sto combinato io che, a priori e senza possibilità di scampo, sono bollato: uno che è il… Di Ivana Baldassarri. Non esistendo, a quei tempi, la possibilità di una qualsiasi convenienza sociale che renda attuabile una soluzione matrimoniale, il loro fu un amore impossibile che Marta accetta con assoluta disinvoltura, cercando di rendere il suo rapporto con Pirandello esclusivamente professionale; il siciliano… Di Pietro Seddio. In questa autobiografia immaginaria è lo stesso luigi Pirandello a raccontarsi in prima persona. Un’analisi dettagliata della vita del Maestro che dal suo Caos, dove è nato, ha condotto una vita davvero complessa e quanto mai tortuosa, segnata da un destino che… Di Marco Roncalli. Ed è sempre in questo 1934 che Pirandello conosce il «prete romano» don Giuseppe De Luca, sorta di cappellano degli scrittori «in partibus infidelium», allora consulente della Morcelliana di Brescia, ma che già rincorre il suo sogno di un’editoria di erudizione oltre… Di Giuseppe Panella. Pirandello divenne sì Accademico d’Italia, ma non fu mai accettato dalla gerarchia culturale fascista e popolare nei teatri italiani. A differenza di uomini che erano nelle grazie del Duce, un forte imbarazzo accompagnò alcune delle uscite pubbliche e delle polemiche di Pirandello.… Di Vincenzo Consolo. La moglie Antonietta è assillata, tormentata dalle furie della follia, dalla paranoia della gelosia. E assilla, tormenta il marito. Egli allora, privo d’ogni difesa, scoperto nell’amore, nella pietà per quella donna infelice, per non precipitare nel gorgo, non può far altro che… Di Giulia Corsalini. «Ma sulla lettera, Marta mia, ho visto le tracce delle Tue lagrime: tre grosse tracce di lagrime, quando sgorgano dagli occhi che ne sono pieni […] Come vuoi che, in mezzo alla felicità delle tue parole, non m’affligga di queste Tue lagrime,… Di Angela Marina Strano. “La pazzia di mia moglie sono io” confessava lo scrittore di Agrigento in una lettera indirizzata ad un amico. Dietro a questa frase c’era molto di più, c’era un disagio profondo. Antonietta era bella, bruna, un po’ misteriosa e dal fascino… Di Luciano Lucignani. Girgenti non era certo un’accogliente cittadina, ma per lui era il paese dell’infanzia, l’unico luogo di cui avesse memoria. Girgenti gli rimase nel cuore. E sarà il luogo al quale continuamente farà ritorno, a cogliervi l’ispirazione per novelle, drammi, romanzi e poesie,… Di Pietro Seddio. Da testimonianze oculari si seppe che il testamento era stato redatto qualche decennio prima che arrivasse la sua dipartita e che era stato vergato, dallo stesso, su un vecchio, sbiadito, foglietto. Era rimasto sepolto, tra le sue carte, per circa un venticinquennio… Di Giuseppe Cocchiara. Nella Nuova Antologia del 1° aprile 1943 L. Finazzi Agrò ha pubblicato alcune lettere, veramente interessanti, che Luigi Pirandello dal settembre 1889 al settembre del 1890, indirizzò ad Ernesto Monaci. Queste lettere anche se qualcuna è datata da Palermo, annunciano e commentano… Di Michael Rössner. Pirandello fu perciò tra gli autori «riscoperti» dopo la seconda guerra mondiale; esisteva un certo interesse per lui, tanto nell’ambiente teatrale che tra gli editori. Centro di questo interesse fu la città universitaria di Heidelberg, dove si pubblicarono vari volumi di novelle… Di Piero Meli. Quanto mai radicato è nello scrittore agrigentino il senso della morte, non foss’altro perché il suicidio e le sue metafore, quali la perdita di identità, la follia, non solo rappresentano il fulcro della sua tematica narrativa, ma si costituiscono come una vera… Di Joshua Nicolosi. Da marito affettuoso, si rifiutò, infatti, per lungo tempo di separarsi dalla sofferente compagna, accudendola sotto ogni aspetto fino al 1919, anno in cui fu inevitabile il suo ricovero in una struttura specializzata. Ma in queste tristi vicissitudini, Pirandello non fu solo:… Di Monica Venturini. Viaggiatore senza bagagli, Pirandello ci lascia con quel che resta dei suoi libri il senso di una ricerca continua, senza strade certe da percorrere, né cataloghi completi da redigere: anche le sue letture confermano ciò che la sua opera esprime, la coscienza… Di Elio Di Bella. Luigi è innamorato. Questo dato rende possibile qualunque mutazione. E non è solo lo stile a cambiare ma l’uomo stesso. E Luigi è di questo fatto pienamente conscio. Antonietta è una svolta, una porta che si apre su una nuova vita,… Di Lorenzo Catania. Le ultime volontà dello scrittore, lasciar passare sotto silenzio la sua morte, carro d’infima classe, divieto a parenti e amici di seguirlo, cremazione e dispersione delle ceneri al vento stridevano con «la bella morte fascista» e dribblavano beffardamente ogni strumentalizzazione politica presente… Di Elio Di Bella. Per Pirandello quei luoghi e quei particolari della sua città natale, non sono “visti da lontano” – in questa pagina e nella sua vita – solo geograficamente (spesso Pirandello è rimasto a lungo a Palermo, a Bonn, a Roma e in… A cura della Biblioteca-museo Pirandello di Agrigento. Bonn piace subito al giovane Pirandello. In una lettera inviata a casa descrive il luogo con entusiasmo: «È una bellissima cittadina in riva al Reno, una delle più belle, anzi la più bella addirittura ch’io abbia mai veduto». … Di Elio Providenti. Jenny era nata il 26 giugno a Braunschweig, due giorni prima di Luigi, nello stesso anno 1867 e morì il 6 gennaio 1938 esattamente un anno e ventisette giorni dopo del suo poeta siciliano. Anche in questo c’è qualcosa che li avvicina:… I primi “personaggi” che sono a creare una psicologia in Luigi sono certamente i suoi genitori, così diversi, poi il padre della moglie Portulano, a questi si aggiungono alcuni parenti appartenenti al padre e alla madre così tutte le vicende vissute da ciascuno di quelle… Di Cardinale Giovanni Colombo. Per Luigi Pirandello il sacerdote ideale è colui che si immola per una grande e benefica illusione. S’immola a occhi aperti, perché egli sa che è un’illusione, e perciò in nome di essa non imporrà mai una rinuncia penosa alla vita… Di Lucilla Bonavita. Stefano più volte rivendica la sua autonomia di artista nel tentativo di liberarsi da quella insopportabile forma nella quale il genio creativo del padre lo aveva imprigionato, mettendo contemporaneamente in evidenza l’apporto dato alla produzione letteraria del padre, come riportano alcune sue… Di Gianfranco Morra. Il fascismo era una religione politica, una utopia palingenetica volta alla nazionalizzazione delle masse. I gerarchi fascisti che ostacolarono Pirandello non furono pochi. Egli stesso non mancò di criticare il regime e sembra che abbia definito Mussolini «un tubo vuoto». Negli ultimi… Di Elio Providenti. Una polmonite, una malattia violenta, incurabile allora, cui era scampato una prima volta a Berlino tra la fine di marzo e l’inizio d’aprile del 1930, con rinnovata furia, in una settimana del dicembre 1936 l’aveva assalito e finito. La morte era sopraggiunta… Di Nino Borsellino. La motivazione dell’espatrio è dunque chiara: Pirandello è tentato dall’occasione offerta alla sua drammaturgia di superare i confini del teatro e di sfruttarla in prima persona coma sceneggiatore dopo la sfruttamento che il cinema aveva già fatto della sua opera narrativa, nel… Di Giovanni Macchia. Pirandello amava scoprire le ripetizioni, i parallelismi tra la fantasia e la vita, tra la fantasia tacciata d’inverosimiglianza e la vita che inaspettatamente quell’inverosimiglianza conferma e la fa diventare realtà. La vita vanta i suoi diritti anche di fronte alla libera fantasia. … Di Luciano Lucignani. La drammatica lettera di Luigi Pirandello alla sorella Lina, del 13 marzo 1889. A quest’epoca Pirandello, non ancora ventiduenne, è a Roma, dove frequenta l’università. La storia è que Lina aveva quattro anni più di Luigi; era molto carina, molto corteggiata e,… Di Dina Saponaro e Lucia Torsello. Ricordo quando il nostro barbiere di fiducia veniva abitualmente in via Bosio per tagliare i capelli a tutti i maschi, nella stanza da pranzo di casa nostra. Tutto si svolgeva come in un rituale prestabilito: toccava prima a Nonno… Di Mario Taccone. La fuga a Como resta un piccolo giallo della biografia pirandelliana. Nei registri delle scuole comasche non c’è traccia del suo nome. E lo stesso scrittore, negli anni seguenti, in più occasioni negherà l’accaduto. Ma una cosa è sicura: Como gli rimase… Di Marco Onofrio. Pirandello aborre sia la Roma bizantina dei salotti esclusivi, dei levrieri, delle corse ippiche, sia la Roma umbertina della disordinata espansione edilizia, delle speculazioni finanziarie, della corruzione amministrativa, degli scandali politici (ad es. il fallimento della Banca Romana, che tanto spazio prende… Di Wafaa El Beih. Parlare di letteratura con uno scrittore è cosa che può riuscire stucchevole se lo scrittore fa il… letterato; ma parlare con Pirandello, che ha “ucciso” il letterato per far vivere in lui l’artista, è lo stesso che farsi immettere nelle vene… Di Luciano Lucignani. Articolo su Repubblica del 26 giugno 1988 in ricordo di Marta Abba deceduta due giorni prima. Pirandello incontrò la Abba nella primavera del 1925. Lui era in cerca di una prima attrice un po’ particolare, per la compagnia del Teatro d’Arte di…
Luigi Pirandello, secondo di sei figli, nasce la sera del 28 giugno 1867 ad Agrigento (l’antica colonia greca di Akragas che si chiamerà Girgenti fino al 1927) da Stefano Pirandello e da Caterina Ricci-Gramitto, sposata nel 1863, in una casa colonica non ancora ben rifinita che si trovava nella tenuta paterna denominata “Caos”, qualche chilometro fuori dalla città, sulla strada che conduce verso Porto Empedocle, in una contrada suggestiva che dall’alto di un costone da un lato guarda verso il mare e dall’altro è delimitata da una ripido e piccolo valloncello che porta direttamente alla spiaggia. Al “Caos” la madre si era trasferita per sfuggire all’imperversare di una terribile epidemia di colera che a fasi alterne affliggerà la Sicilia per alcuni anni fino al 1868, angosciata dalla malattia che il marito aveva contratto dovendo rimanere in città per lavoro.
La famiglia di Stefano affondava le sue lontane origini nella Liguria e godeva di un tenore di vita elevato grazie al ricco commercio di zolfo e al possesso di alcune solfatare della zona. Nel 1860, sull’orma degli ideali antiborbonici, aveva seguito Garibaldi, e aveva partecipato alla battaglia di Aspromonte.
La famiglia di Caterina era tradizionalmente antiborbonica; era figlia di Anna Bartoli e di Giovanni Ricci-Gramitto, avvocato del foro di Agrigento, che all’indomani della rivoluzione antiborbonica del 1848 era stato condannato all’esilio e aveva trovato asilo politico a Malta, dove lo avevano raggiunto la moglie e i figli (Caterina aveva allora 13 anni). Ma dopo pochi mesi Giovanni muore e la moglie Anna riporta i figli ad Agrigento, dove vive praticamente in povertà, perchè il governo aveva confiscato le rendite fondiarie sue e del marito, e vive col solo aiuto di un cognato canonico, “lealista”, che il giorno della restaurazione si era precipitato in Chiesa a cantare un solenne Te Deum di ringraziamento.
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