Di Romano Luperini. Per Pirandello l’uomo ha avuto sempre bisogno di autoinganni, di ideali e di leggi morali e sociali per cercare di dare un senso a un mondo che in realtà non ne ha, e l’umorismo ha denunciato tale
Di Stefano Casarino. Un piccolo mondo di ipocrisia e falso perbenismo, una realtà borghese dal precario equilibrio che basterebbe poco per mandare in pezzi: ma quello è l’equilibrio che regge tutta quanta la società di inizio Novecento, in cui “certe
Di Riccardo Mainetti. Essa, una mattina scopre che il proprio bambino, bello e biondo come Gesù Bambino, così come lo si può ammirare nei dipinti ritraenti la natività, in braccio alla Vergine Maria, è scomparso, preso, appunto, dalle “Donne”, le
Di Sarah Zappulla Muscarà. La prima al Teatro Valle di Roma il 9 maggio 1921. Il pubblico fece prodigi d'attenzione per penetrare nel groviglio di bizzarrie cerebrali di questo potente lavoro; e ci rimase per due atti. Ma al terzo,
Di Michela Mastrodonato. Pubblichiamo il saggio con cui l'autrice dà il suo contributo all'identificazione dei «Sei personaggi e del loro autore», e alla geniale operazione stilistica che Pirandello lì propone. Si tratta di un articolo pubblicato sulla Rivista accademica "Italian
Di Giovanni Fighera. Una volta realizzata, l’arte può rimanere da sola, lontana e non capita dagli uomini, oppure il suo valore e la sua funzione non possono eludere la comprensione o, per lo meno, la nostra fruizione? Se fosse vera
Di Roberto Bernardini. «Mi domando se veramente tutto questo fragoroso e vertiginoso meccanismo della vita, che di giorno in giorno sempre più si complica e si accelera, non abbia ridotto l’umanità in tale stato di follia, che presto proromperà frenetica
Di Giovanni Cavicchioli*. Lo vado a trovare all'albergo. Mattiniero, già vestito, pronto per andare alla prova: mi ha dato un appuntamento che scombussola un po' le abitudini: sveglia, caffè anticipato, piani serali come per una partenza di buon mattino: «si
Di Riccardo Mainetti. Capite ora che, vivendo come vive Belluca, da recluso in casa e da “bestia da soma” all’ufficio di computisteria, il Mondo tende a diventare se non proprio una fantasia quantomeno una cosa ben lontana e remota; una
Di Lorenzo Rizzelli. L’attenzione alla vita degli estranei è quella che attrae maggiormente l’attenzione del protagonista, il quale è addirittura disgustato all’idea di partecipare della vita dei suoi conoscenti. L’attaccamento alla vita degli altri tuttavia non procura piacere all’uomo dal
Di Mario Minarda. Nel saggio "Arte e coscienza d’oggi", pubblicato nel settembre 1893 sulla rivista «La Nazione letteraria», Pirandello ha modo di manifestare tutta la propria perplessità in merito alle teorie culturali e alle metodiche di rappresentazione letteraria che circolavano
Di Ilaria de Seta. Il presente della narrazione de «I vecchi e i giovani» è occupato da un brevissimo lasso di tempo, i primi anni Novanta dell’Ottocento, (con i fasci siciliani e lo scandalo della banca romana), ma gli eventi
Di Karl Chircop. Pirandello rappresenta personaggi immersi in paesaggi lugubri caratterizzati dallo squallore, dalla povertà e dalla miseria spirituale. La soluzione finale per il personaggio artista che desidera l’autonomia totale nella sua arte non può che essere una risposta affermativa
Di Simone Germini. «L’esclusa» concede molto al romanzo d’appendice, eppure già in questa prima prova narrativa di Pirandello troviamo diversi elementi fondamentali della sua scrittura, come la caricatura espressionista, che deforma mostruosamente o ridicolmente numerosi personaggi; come la rappresentazione e
Di Marialaura Simeone. Fondamentale per comprendere la relazione tra cinema e teatro nell'immaginario pirandelliano è il passaggio dalla scena teatrale alla “scena mentale” che avviene dalla metà degli anni Venti. La scena, intorno al 1925, si appresta, infatti, a diventare
Toutes les fictions de l’âme, toutes les créations du sentiment, nous allons voir qu’elles sont la matière de l’humoriste, c’est-à-dire que nous allons voir la réflexion transformée en une sorte
É uma comédia em um ato escrito por Luigi Pirandello em 1917 com o título 'A patenti, destinado à performance teatral em língua siciliana para o ator Angelo Musco que
A sua loucura data de quatro anos. E consiste, exactamente, em fazer crer que ele não lhe deixa ver a filha. Que filha? Morreu há quatro anos, a filha; ea
De Annunziata Rossi. Sicilia es el punto de partida de las creaciones de Pirandello, cuyas tramas, estrafalarias y paradójicas, han sido a menudo criticadas como inverosímiles. Nacen, sin embargo, de
«Time and circumstances can change the loved one to the point of making him or her become something other than what he or she was: the object of love reveals
«Yes, sir. Because you do not believe in my power! But luckily others do, don’t you know? Everyone, everyone believes in it! And there are lots of gambling houses in
Par Sara Maria Collura. Les œuvres de Pirandello ne peuvent être rattachées à aucun mouvement littéraire de son époque. Ses idées politiques sont influencées par Bergson et son essai sur
"I think that life is a very sad joke, because we have within us, without knowing how or why or from whom, the need to constantly deceive ourselves with the
«He was an old, crooked man, with twisted, knotty joints, like an ancient Saracen olive stump. It took a hook to get a word out of him. A sullenness, or
By Sara Maria Collura. Courtesy of the Author. Pirandello’s works cannot be categorized within any contemporary literary movement. His political ideas were influenced by Bergson and his essay on laughter,
«An extreme affair, deeply Pirandellian, developed with paranoid rigor, which strips the character, tearing away all his masks. Overall, it is not an episodic experience, but the fire of an
De Ildefonso Grande. Ganó mucho dinero, pero tuvo la habilidad de no hacerse rico. ¿Supo vivir Pirandello? Él decía que, cuando no se sabe vivir la vida, hay que escribirla.
Io penso che la vita è una molto triste buffoneria, poiché abbiamo in noi, senza sapere né come né perché né da chi la necessità di ingannare di continuo noi stessi con la spontanea creazione di una realtà (una per ciascuno e non mai la stessa per tutti) la quale di tratto in tratto si scopre vana e illusoria. Chi ha capito il gioco non riesce più a ingannarsi; ma chi non riesce più a ingannarsi non può più prendere né gusto né piacere alla vita. Così è.
(Dalla lettera autobiografica inviata a Filippo Sùrico direttore del periodico romano Le Lettere e pubblicata sul nel numero del 15 ottobre 1924)
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Se Pirandello è conosciuto in Europa e nelle Americhe soprattutto come autore di drammi teatrali, è anche vero che l’autore siciliano, a ben considerare, si rivela uno dei più importanti narratori del Novecento italiano. Senza dire che le stesse sue poesie hanno costituito un importante “serbatoio” di temi per le novelle e i romanzi, e che la stessa produzione saggistica ha accompagnato in maniera significativa l’attività dello scrittore. Basterebbe pensare, in proposito, al suo saggio più noto, L’umorismo, che dà una impronta ai romanzi più innovatori, come i Quaderni di Serafino Gubbio operatore o Uno, nessuno e centomila.
Di Biagio Carruba. IL FU MATTIA PASCAL fu pubblicato tra aprile e giugno in 3 puntate sulla rivista NUOVA ANTOLOGIA nel 1904 e fu ripubblicato nel 1910 con lievi modifiche. Nel 1921 Pirandello pubblicò la terza edizione definitiva in cui aggiunse una importante prefazione con il titolo AVVERTENZA SUGLI SCRUPOLI DELLA FANTASIA. »»» Indice Tematiche […]
Leggendo le pagine dei romanzi e delle novelle non è difficile intuire la vocazione drammatica di Pirandello: si percepisce un dinamismo, una concretezza fuori dell’ordinario. Come se i nervi fossero scoperti, il personaggio freme, si esaspera, contrasta. Il dialogo dà subito scintille, la pagina reclama l’oralità, la recitazione. Leggendo le pagine dei romanzi e delle […]
Tematiche - Teatro Luigi Pirandello, secondo di sei figli, nasce la sera del 28 giugno 1867 ad Agrigento (l’antica colonia greca di Akragas che si chiamerà Girgenti fino al 1927) da Stefano Pirandello e da Caterina Ricci-Gramitto, sposata nel 1863, in una casa colonica non ancora ben rifinita che si trovava nella tenuta paterna denominata […]
«"Why then," continued the fat man, "should we consider the feelings of our children when they are twenty? Isn't it natural that at their age they should consider the love for their Country (I am speaking of decent boys, of course) even greater than the love for us? Isn't it natural that it should be […]
di Vanessa Vaia. Lo “strappo” è l’incidente casuale e banale che ci riempie di dubbi, l’avvenimento imprevisto che ci paralizza. Capace di mostrarci la realtà per quel che è e mettere in crisi i consueti punti di riferimento e contesti, che si mantengono in vita finché funzionano i meccanismi teatrali e le convenzioni, ma quando […]
Nel progetto originale le novelle dovevano essere 365, quanti sono i giorni di un anno (da cui il titolo della raccolta). Il lavoro tuttavia si interruppe a causa della morte di Pirandello. Molti dei temi e dei personaggi qui raccontati verranno poi ripresi dall’autore nei suoi romanzi e nelle sue opere teatrali. »»» Introduzione alle […]
In versione integrale, i sette romanzi scritti da Pirandello. Con rimandi ad articoli nel sito. Il livello stilistico dei romanzi di Luigi Pirandello offre una molteplicità di elementi di interesse; caratteri che si rivelano del resto coerenti con la poetica dell’autore siciliano, e che spesso hanno la funzione di strumenti privilegiati per il suo lavoro […]
In versione integrale, tutte le poesie scritte da Pirandello. Con rimandi ad articoli nel sito. Nel 1960 vennero per la prima volta pubblicate in un’unica raccolta tutte le opere poetiche dell’autore, accompagnate da testi inediti pazientemente ricercati e recuperati fra i numerosi scritti sparsi. L’amore ed i rapporti fra uomo e donna, tematiche chiave in […]
Di Alessia Lorenzi. Il titolo dell’opera già dice molto sul contenuto. "Uno" rappresenta l’immagine che ognuno ha di se stesso, "nessuno" è quello che il protagonista sceglie di essere alla fine del romanzo, "centomila" indica le immagini che gli altri hanno di noi. L’immagine di noi viene, diciamo così, “disegnata” da chi osserva il nostro […]
Di Vincenzo Roberto Cassaro. Quando una notte Pirandello troverà la moglie con un coltello in mano, dinanzi al letto, allora lo scrittore capirà che la strada verso il ricovero era ormai tracciata per la donna, accompagnata in clinica nel 1919 dai figli Fausto e Stefano, felice di lasciare il marito che non vorrà mai più […]
Tutto quanto pubblicato è liberamente divulgabile. È gradita la citazione al sito.
Pirandello fu uno degli scrittori più prolifici, scrisse non solamente i romanzi, ma anche numerose opere di teatro e persino all’inizio della sua formazione pubblicò qualche raccolta poetica. La sua opera letteraria non è divisa in vari periodi creativi, ma lui scrive contemporaneamente verso, novelle, romanzi, saggi critici e teatro. Dobbiamo menzionare che Pirandello volle portare, nella letteratura, nuove forme e strutture, non solamente per quel che riguarda il teatro, ma anche nel campo della narrativa. Pirandello cominciò a pubblicare come autore di versi: già durante gli studi a Palermo pubblicò, nel 1889, la sua prima raccolta poetica, intitolata “Mal giocondo”. A Roma Pirandello conobbe Luigi Capuana e, incoraggiato da lui, cominciò a scrivere la prosa. Per quel che riguardano i romanzi, Pirandello voleva, nella sua opera, allontanarsi da quelli tradizionali e prende presto coscienza del fatto che il romanzo tradizionale, specificamente quello naturalista, ha esaurito definitivamente la sua funzione.
Luigi Pirandello, secondo di sei figli, nasce la sera del 28 giugno 1867 ad Agrigento (l’antica colonia greca di Akragas che si chiamerà Girgenti fino al 1927) da Stefano e da Caterina Ricci-Gramitto, sposata nel 1863, in una casa colonica non ancora ben rifinita che si trovava nella tenuta paterna denominata “Caos”, qualche chilometro fuori dalla città, sulla strada che conduce verso Porto Empedocle, in una contrada suggestiva che dall’alto di un costone da un lato guarda verso il mare e dall’altro è delimitata da una ripido e piccolo valloncello che porta direttamente alla spiaggia..
Immagine dal Web
… Io dunque son figlio del Caos; e non allegoricamente, ma in giusta realtà, perché son nato in una nostra campagna, che trovasi presso ad un intricato bosco, denominato, in forma dialettale, Càvusu dagli abitanti di Girgenti. Colà la mia famiglia si era rifugiata dal terribile colera del 1867, che infierì fortemente nella Sicilia. Quella campagna, però, porta scritto l’appellativo di Lina, messo da mio padre in ricordo della prima figlia appena nata e che è maggiore di me di un anno; ma nessuno si è adattato al nuovo nome, e quella campagna continua, per i piú, a chiamarsi Càvusu, corruzione dialettale del genuino e antico vocabolo greco Xàos.
Al centro, sia della concezione realistico-verista che di quella del Decadentismo, e quindi dell’umorismo pirandelliano, troviamo il fatto, ciò che è accaduto secondo la volontà o indipendentemente dalla volontà dei protagonisti.
All’interno del verismo il fatto viene rappresentato come l’accadimento in atto, anello di una catena interminabile di cause-effetti, nella quale ogni fatto è conseguenza di quello precedente e causa di quello seguente.
Non se ne indagano le cause e non se ne cercano le conseguenze perché cause e conseguenze sono naturali e indipendenti dalla volontà` dell’individuo, che deve subirle senza ribellarsi, se non vuole cadere in una condizione sociale peggiore della precedente. In Verga sono i fatti e la condizione sociale che determinano le caratteristiche del personaggio, imponendogli un certo modo di agire, spesso disumano e lontano da un qualche fondamento di ragionevolezza: sul piano del fatto ricchi e poveri sono sottomessi allo stesso destino, in quanto già alla nascita la loro condizione è segnata da limiti precisi ed invalicabili, contro i quali è inutile ribellarsi, limiti che ne determinano lo stato di vinti.
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