Di Giovanni Fighera. In maniera espressionistica e paradigmatica Mattia Pascal rappresenta la condizione esistenziale tragicomica ovvero umoristica di ogni uomo. Nel 1908 Pirandello dedicherà il saggio «L’umorismo» proprio alla buona anima di Mattia Pascal. La condizione umana, a detta dello
Di Biagio Lauritano. In Pirandello attraverso il tempo che passa l'uomo riesce a migliorarsi interiormente passando da una condizione di miseria esistenziale ad una di libertà interiore e questo attraverso l'analisi che egli fa della realtà da vari punti di
Di Alessia Lorenzi. Il titolo dell’opera già dice molto sul contenuto. "Uno" rappresenta l’immagine che ognuno ha di se stesso, "nessuno" è quello che il protagonista sceglie di essere alla fine del romanzo, "centomila" indica le immagini che gli altri
Di Cristian Muscelli. Già solo da un'osservazione della sequenza dei capitoli in Uno, nessuno e centomila, anche solo dalla lettura dei titoli dei capitoli, risulta chiarissimo e perfettamente conseguente il disegno del processo di individuazione, di liberazione dell'individualità, di raggiungimento
Di Silvia Montanari. In questa casa che lo scrittore abitò negli ultimi anni della sua vita, egli tornò stanco e disperatamente solo; Marta Abba, il suo tormentato amore è lontana. È andata a conquistare i palcoscenici d'America. Si tratta di
Di Giuseppe Bonghi. Pirandello divide il romanzo in due parti, contraddistinte non soltanto dalle connotazioni esteriori della vicenda di Marta, ma anche dallo "spazio" fisico in cui la vicenda si svolge, fermo restando che il "tempo" conserva in entrambe un
Di Dante Della Terza. Nel capitolo tredicesimo de «Il fu Mattia Pascal», Anselmo rende edotto il suo ospite convalescente, al buio per quaranta giorni, di una sua concezione «filosofica» della vita che egli con audace neologismo chiamerà «lanterninosofia». Il «sentimento
La prima volta che vidi Pirandello fu in un villino intorno alla via Nomentana (non quello dove terminò la sua vita e che aveva già prima abitato passandovi anni di grande lavoro, e dove era tornato nel 1932). Pirandello tornava
Di Luciano Lucignani. Il teatro è una passione che Pirandello si porta dietro dalla prima giovinezza. Le lettere ai familiari, da Roma e da Bonn, recano decine di titoli di drammi e commedie, alcuni scritti, altri soltanto progettati, dei quali
Al tempo in cui uscì il racconto, le reazioni negative non mancarono: critici abituati al metodo della narrativa ottocentesca non esitarono a giudicare assurde le innovazioni di Pirandello. La caratteristica fondamentale dello stile narrativo di Pirandello sta nella sua straordinaria
Di Claudia Pecoraro. La costruzione di questa novella non ci rivela subito il suo significato, proprio per la sua complessità, ma ci rimanda al ricordo del protagonista, come se tutta la vicenda fosse sepolta nell’oscurità aspettando di riemergere, come del
di Gina Lagorio. Si è scritto tanto del rapporto di Pirandello con il fascismo, e ancora ci si agita intorno al logoro dilemma impegno disimpegno. Basterebbe la lettura di queste confessioni alla donna amata per avere un'immagine persuasiva, perché a
Di Umberto Artioli. In ogni opera occorre andare a scovare il nodo che lega i testi, il glutine segreto che sta dietro di essi, perché Pirandello offre, sia nei romanzi sia nelle opere teatrali, una narrazione che a prima vista
Di Marta Toti. Il personaggio pirandelliano vive, quasi sempre, una crisi d'identità, conseguenza della logica del doppio. La consapevolezza dell'inconsistenza dell'Io e la scoperta delle maschere, lo conducono a vivere tale condizione. Il personaggio vive uno sdoppiamento di personalità drammatico,
Di Maria Amici. Nella novella, pseudovalori atavici quali il predominio dell’interesse economico – che per di più vincola le unioni matrimoniali -, la soggezione e reificazione della donna, la virilità dell’uomo quale sua sola identità e qualità, pesano in maniera
Junto al Pirandello escritor, está también el Pirandello ensayista que explora algunos de los temas de su obra literaria utilizando las herramientas de la crítica y la reflexión filosófica. Es
By Ferdinando Morabito. The fame of the Sicilian author quickly becomes overwhelming, leading him to the highest recognition in the literary field, namely the awarding of the Nobel Prize in
von Michael Rössner. «Die Kontrolle der Vernunft und die Unterordnung unter die sozial geprägte Rolle wird aufgehoben, nicht nur für die Protagonisten, sondern vor allem für die Perspektive der narrativen
«Ich laufe zu ihr hin, zu der Hündin, die auf dem Teppich schläft; langsam und mit Anmut ergreife ich ihre beiden Hinterpfoten und fahre mit ihr Schubkarren; ich lasse sie
«What he was doing in life was unknown. Perhaps he didn't even know himself. He was simply there... He probably didn't even suspect that one could live differently or that,
«One of the most prestigious texts of the Italian theatrical tradition. A drama that contains within itself all the future evolutions and transformations of contemporary dramaturgy and research. A show
von Luigi Lunari. Überlegungen zum Werk des Dramatikers, aber aus einer ungewöhnlichen Perspektive, nur um sich nicht zu wiederholen... Ein Text von Pirandello korrekt zu lesen, bedeutet, ihn in einer
Paru dans La Revue de Paris, 1925. Les six personnages ne se présentent point apparemment sur le même plan de formation, mais non parce qu'il y a, parmi eux des
De Livio Panizza. Pirandello, como “mártir e confessor”, da modernidade penetrou com sensibilidade, com consciência e com som de denúncia na alienação do homem de hoje. Pirandello vive e representa
von Sara Maria Collura. Mit freundlicher Genehmigung der Autorin. Die Werke Pirandellos können keiner literarischen Strömung seiner Zeit zugeordnet werden. Seine politischen Ideen wurden von Bergson und dessen Essay über
Io penso che la vita è una molto triste buffoneria, poiché abbiamo in noi, senza sapere né come né perché né da chi la necessità di ingannare di continuo noi stessi con la spontanea creazione di una realtà (una per ciascuno e non mai la stessa per tutti) la quale di tratto in tratto si scopre vana e illusoria. Chi ha capito il gioco non riesce più a ingannarsi; ma chi non riesce più a ingannarsi non può più prendere né gusto né piacere alla vita. Così è.
(Dalla lettera autobiografica inviata a Filippo Sùrico direttore del periodico romano Le Lettere e pubblicata sul nel numero del 15 ottobre 1924)
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Se Pirandello è conosciuto in Europa e nelle Americhe soprattutto come autore di drammi teatrali, è anche vero che l’autore siciliano, a ben considerare, si rivela uno dei più importanti narratori del Novecento italiano. Senza dire che le stesse sue poesie hanno costituito un importante “serbatoio” di temi per le novelle e i romanzi, e che la stessa produzione saggistica ha accompagnato in maniera significativa l’attività dello scrittore. Basterebbe pensare, in proposito, al suo saggio più noto, L’umorismo, che dà una impronta ai romanzi più innovatori, come i Quaderni di Serafino Gubbio operatore o Uno, nessuno e centomila.
Di Biagio Carruba. IL FU MATTIA PASCAL fu pubblicato tra aprile e giugno in 3 puntate sulla rivista NUOVA ANTOLOGIA nel 1904 e fu ripubblicato nel 1910 con lievi modifiche. Nel 1921 Pirandello pubblicò la terza edizione definitiva in cui aggiunse una importante prefazione con il titolo AVVERTENZA SUGLI SCRUPOLI DELLA FANTASIA. »»» Indice Tematiche […]
Leggendo le pagine dei romanzi e delle novelle non è difficile intuire la vocazione drammatica di Pirandello: si percepisce un dinamismo, una concretezza fuori dell’ordinario. Come se i nervi fossero scoperti, il personaggio freme, si esaspera, contrasta. Il dialogo dà subito scintille, la pagina reclama l’oralità, la recitazione. Leggendo le pagine dei romanzi e delle […]
Tematiche - Teatro Luigi Pirandello, secondo di sei figli, nasce la sera del 28 giugno 1867 ad Agrigento (l’antica colonia greca di Akragas che si chiamerà Girgenti fino al 1927) da Stefano Pirandello e da Caterina Ricci-Gramitto, sposata nel 1863, in una casa colonica non ancora ben rifinita che si trovava nella tenuta paterna denominata […]
«"Why then," continued the fat man, "should we consider the feelings of our children when they are twenty? Isn't it natural that at their age they should consider the love for their Country (I am speaking of decent boys, of course) even greater than the love for us? Isn't it natural that it should be […]
di Vanessa Vaia. Lo “strappo” è l’incidente casuale e banale che ci riempie di dubbi, l’avvenimento imprevisto che ci paralizza. Capace di mostrarci la realtà per quel che è e mettere in crisi i consueti punti di riferimento e contesti, che si mantengono in vita finché funzionano i meccanismi teatrali e le convenzioni, ma quando […]
Nel progetto originale le novelle dovevano essere 365, quanti sono i giorni di un anno (da cui il titolo della raccolta). Il lavoro tuttavia si interruppe a causa della morte di Pirandello. Molti dei temi e dei personaggi qui raccontati verranno poi ripresi dall’autore nei suoi romanzi e nelle sue opere teatrali. »»» Introduzione alle […]
In versione integrale, i sette romanzi scritti da Pirandello. Con rimandi ad articoli nel sito. Il livello stilistico dei romanzi di Luigi Pirandello offre una molteplicità di elementi di interesse; caratteri che si rivelano del resto coerenti con la poetica dell’autore siciliano, e che spesso hanno la funzione di strumenti privilegiati per il suo lavoro […]
In versione integrale, tutte le poesie scritte da Pirandello. Con rimandi ad articoli nel sito. Nel 1960 vennero per la prima volta pubblicate in un’unica raccolta tutte le opere poetiche dell’autore, accompagnate da testi inediti pazientemente ricercati e recuperati fra i numerosi scritti sparsi. L’amore ed i rapporti fra uomo e donna, tematiche chiave in […]
Di Alessia Lorenzi. Il titolo dell’opera già dice molto sul contenuto. "Uno" rappresenta l’immagine che ognuno ha di se stesso, "nessuno" è quello che il protagonista sceglie di essere alla fine del romanzo, "centomila" indica le immagini che gli altri hanno di noi. L’immagine di noi viene, diciamo così, “disegnata” da chi osserva il nostro […]
Di Vincenzo Roberto Cassaro. Quando una notte Pirandello troverà la moglie con un coltello in mano, dinanzi al letto, allora lo scrittore capirà che la strada verso il ricovero era ormai tracciata per la donna, accompagnata in clinica nel 1919 dai figli Fausto e Stefano, felice di lasciare il marito che non vorrà mai più […]
Tutto quanto pubblicato è liberamente divulgabile. È gradita la citazione al sito.
Pirandello fu uno degli scrittori più prolifici, scrisse non solamente i romanzi, ma anche numerose opere di teatro e persino all’inizio della sua formazione pubblicò qualche raccolta poetica. La sua opera letteraria non è divisa in vari periodi creativi, ma lui scrive contemporaneamente verso, novelle, romanzi, saggi critici e teatro. Dobbiamo menzionare che Pirandello volle portare, nella letteratura, nuove forme e strutture, non solamente per quel che riguarda il teatro, ma anche nel campo della narrativa. Pirandello cominciò a pubblicare come autore di versi: già durante gli studi a Palermo pubblicò, nel 1889, la sua prima raccolta poetica, intitolata “Mal giocondo”. A Roma Pirandello conobbe Luigi Capuana e, incoraggiato da lui, cominciò a scrivere la prosa. Per quel che riguardano i romanzi, Pirandello voleva, nella sua opera, allontanarsi da quelli tradizionali e prende presto coscienza del fatto che il romanzo tradizionale, specificamente quello naturalista, ha esaurito definitivamente la sua funzione.
Luigi Pirandello, secondo di sei figli, nasce la sera del 28 giugno 1867 ad Agrigento (l’antica colonia greca di Akragas che si chiamerà Girgenti fino al 1927) da Stefano e da Caterina Ricci-Gramitto, sposata nel 1863, in una casa colonica non ancora ben rifinita che si trovava nella tenuta paterna denominata “Caos”, qualche chilometro fuori dalla città, sulla strada che conduce verso Porto Empedocle, in una contrada suggestiva che dall’alto di un costone da un lato guarda verso il mare e dall’altro è delimitata da una ripido e piccolo valloncello che porta direttamente alla spiaggia..
Immagine dal Web
… Io dunque son figlio del Caos; e non allegoricamente, ma in giusta realtà, perché son nato in una nostra campagna, che trovasi presso ad un intricato bosco, denominato, in forma dialettale, Càvusu dagli abitanti di Girgenti. Colà la mia famiglia si era rifugiata dal terribile colera del 1867, che infierì fortemente nella Sicilia. Quella campagna, però, porta scritto l’appellativo di Lina, messo da mio padre in ricordo della prima figlia appena nata e che è maggiore di me di un anno; ma nessuno si è adattato al nuovo nome, e quella campagna continua, per i piú, a chiamarsi Càvusu, corruzione dialettale del genuino e antico vocabolo greco Xàos.
Al centro, sia della concezione realistico-verista che di quella del Decadentismo, e quindi dell’umorismo pirandelliano, troviamo il fatto, ciò che è accaduto secondo la volontà o indipendentemente dalla volontà dei protagonisti.
All’interno del verismo il fatto viene rappresentato come l’accadimento in atto, anello di una catena interminabile di cause-effetti, nella quale ogni fatto è conseguenza di quello precedente e causa di quello seguente.
Non se ne indagano le cause e non se ne cercano le conseguenze perché cause e conseguenze sono naturali e indipendenti dalla volontà` dell’individuo, che deve subirle senza ribellarsi, se non vuole cadere in una condizione sociale peggiore della precedente. In Verga sono i fatti e la condizione sociale che determinano le caratteristiche del personaggio, imponendogli un certo modo di agire, spesso disumano e lontano da un qualche fondamento di ragionevolezza: sul piano del fatto ricchi e poveri sono sottomessi allo stesso destino, in quanto già alla nascita la loro condizione è segnata da limiti precisi ed invalicabili, contro i quali è inutile ribellarsi, limiti che ne determinano lo stato di vinti.
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