«Quando le scuole erano chiuse per le vacanze estive, la maestrina Boccarmè non sapeva che farsi della sua libertà. Avrebbe potuto viaggiare, coi risparmii di tanti anni; le bastava sognare così, guardando le navi ormeggiate nel Molo o in partenza.» Prime pubblicazioni: Il Marzocco, 31 […]
@tutte tre
«Quel vecchietto entrò con la titubanza di un pollastro sperduto. Oppresso dalla ricchezza solenne e austera della casa, e non sentendo più quasi i proprii piedi su gli spessi tappeti, s’inchinava goffamente a ogni passo.» Prime pubblicazioni: Il Marzocco, 11 gennaio 1903, poi in Bianche […]
«Serate africane! Il mare, quand’era scirocco, veniva a frangersi impetuoso sotto quella terrazza bianca, che pareva allora, con le sue tende svolazzanti, una tolda di nave. S’intravedevano i fanali del vecchio molo, la lanterna verde del faro…» Prime pubblicazioni: Corriere della Sera, 7 giugno 1914, […]
«Era sicuro, sicurissimo il signor Anselmo di non aver mai fatto alcun sogno, che potesse provocare quelle risate. Non sognava affatto! Non sognava mai! Cadeva ogni sera, all’ora solita, in un sonno di piombo, nero, duro e profondissimo.» Prime pubblicazioni: Corriere della Sera, 6 ottobre […]
«Invece, ogni notte, seduto presso la finestra, me ne sto quieto quieto a contemplare il cielo, a lungo. C’è una stellina piccola piccola lassù, a cui tengo fissi gli occhi e a cui dico spesso, sospirando: – Aspettami, verrò!» Prime pubblicazioni: Il Marzocco, 15 febbraio […]
«E com’era triste quello sbiadito color di vernice su quel gambo di ferro che ne pareva malato! Malato fors’anche della malinconia dei cigolìi della carrucola quando il vento, di notte, moveva la fune della secchia» Prime pubblicazioni: Corriere della Sera, 3 ottobre 1923, poi in […]
«L’incuria, la rilassatezza altrui lo offendevano; se protratte, lo esacerbavano, ma, a poco a poco, per quietarsi, per salvare quella sua sistemazione dell’universo, si metteva a escogitar scuse e attenuanti a quell’incuria, a quella rilassatezza.» Prime pubblicazioni: Corriere della Sera, 15 gennaio 1913, poi in […]
«Ballarò venne su strabalzoni dal giardino agitando in aria, invece delle mani, le maniche; perduto come era in un abito smesso del padrone.» Prime pubblicazioni: Corriere della Sera, 14 maggio 1913 col titolo Le vedove, poi col nuovo titolo in Il carnevale dei morti, Battistelli […]
«Già impacciato per conto suo, il professor Gori si fermò poco oltre l’entrata; si guardò attorno perplesso; si sentì sperduto, quasi in mezzo a un campo nemico. Eran tutti signoroni, quelli: parenti e amici dello sposo.» Prime pubblicazioni: Il Marzocco, 1 dicembre 1901, poi in […]
«Erano diventate le padrone della bottega, quelle mosche; avevano incrostato delle loro sudicerie i due veli, l’uno color di rosa e l’altro celeste, tutt’e due scoloriti, che sul banco coprivano le paste già secche, le torte indurite, con la marmellata tutta gromme di muffa.» Prime […]
«Non gli passava per il capo che a un gallo adatto come lui potesse toccar la sorte d’un misero pollastrello qualunque; che quella brutta padrona lo avesse comperato per tirargli il collo di lì a poco.» Prima pubblicazione: Le due maschere, Quattrini, Firenze 1914. Novella […]
«Vaporavano tutt’intorno dalle terre assolate vecchi odori, di tante cose sparse e seccate da anni all’aperto, e qua si mescolavano coi tepori grassi del letame, col tanfo secco delle granaglie, con quello acre della paglia bruciata e bagnata del forno.» Prime pubblicazioni: Corriere della Sera, […]
«Erano tutti d’accordo. Parlavano davanti a lui di cose aliene, per distrar la sua attenzione; ma l’intesa segreta traspariva evidentissima dai loro sguardi. Non s’erano mai guardati così tra loro!» Prime pubblicazioni: Corriere della Sera, 26 aprile 1914, poi in Il carnevale dei morti, Battistelli, […]
«Il vecchio rimase lì immobile, con le mani sulle gambe giunte. Aveva una bellissima testa, ma sciupata, da colonnello a riposo; di qua e di là, di traverso, come scritti calligraficamente, due esemplari occhi di pesce» Prime pubblicazioni: Corriere della Sera, 23 novembre 1923, poi […]
«Stretta nelle spalle, ha la gobba, dietro, ben segnata dal giubbino verde sbiadito: la gobba delle povere madri sfiancate dalle cure dei figli e della casa.» Prime pubblicazioni: Rassegna settimanale universale, 25 aprile 1897 col titolo Il dottor cimitero, poi con il titolo definitivo e […]