«Ma non fate codesta faccia afflitta, da imbecilli, perchĂ© non vi narro una storia triste. Tra me e l’ospedale – benchĂ© non possa soffrire i medici e la loro scienza – ho saputo sempre stabilire dolci e delicatissime relazioni.» Prime pubblicazioni: E domani, lunedì, Treves, […]
@il viaggio
«PerchĂ© non avrebbe potuto averlo, lei, un figlio suo, veramente suo? Sarebbe impazzita dalla felicitĂ ! Avrebbe sofferto qualunque umiliazione, qualunque vergogna, anche il martirio, per la gioja d’un figlio suo!» Prime pubblicazioni: Corriere della Sera, 26 aprile 1911, poi in Terzetti, Treves, Milano 1912. Novella […]
«S’era d’ottobre e pareva ancora piena estate, sebbene di tratto in tratto, entro quel tepore denso di odori inebrianti, sorvolasse dal mare che s’intravedeva prossimo di tra il fitto turbinio di tutti quei fusti d’alberi, qualche primo brivido di frescura autunnale.» Prime pubblicazioni: GiĂ composta […]
«– Ora sono sola, – disse come a se stessa. – Tutto questo tempo sono stata… così: per aria! un’estranea curiosa e leggera in mezzo alla vita… di qua, di lĂ . Di vero, di concreto intorno a me, nulla: mia madre, che mi teneva posto […]
«No, egli no, non doveva morire! Egli solo, della sua famiglia, l’avrebbe vinta! Aveva giĂ quarantacinque anni. Gli bastava arrivare fino ai sessanta. Poi la morte – ma un’altra, non quella! non quella di tutti i suoi! – poteva pure prendersi la soddisfazione di portarselo […]
«Lo credevano senza cuore, perchĂ© egli non piangeva. Ma dimostrava forse il pianto la intensitĂ del dolore? Dimostrava la debolezza di chi soffre. Chi piange vuol far conoscere che soffre, o vuole intenerire, o chiede conforto e commiserazione.» Prime pubblicazioni: Corriere della Sera, 19 luglio […]
«Che stesse a farci così nella vita, non si sapeva. Forse non lo sapeva neppur lui. Ci stava… Non sospettava forse nemmeno, che ci si potesse stare diversamente, o che, a starci diversamente, si potesse sentir meno il peso della noja e della tristezza.» Prime […]
«Fu imprigionata nella piĂą alta casa del paese, sul colle isolato e ventoso, in faccia al mare africano. Tutte le finestre ermeticamente chiuse, vetrate e persiane; una sola, piccola, aperta alla vista della lontana campagna, del mare lontano.» Prime pubblicazioni: Corriere della Sera, 6 novembre […]
«Curiosa quella mosca che vola, curioso quel canarino che saltella tornato nella gabbia, e quella gabbia che ne traballa, in questa cameretta che si rischiara sempre piĂą accogliendo la luce d’un giorno che qua, per il corpo di questa donna rovesciato sul tavolino, non è […]
«No, non era gelosia. Un altro sentimento era, duro rodente indefinibile, quello che Norina provava e da cui si sentiva svoltare il cuore in petto: rabbia fredda, invidia, dispetto, schifo e pietĂ insieme, nel vederlo giĂ padre, lì, sotto gli occhi suoi, di quella scimmietta.» […]
«Ah, quell’ombrello era suo, ormai, tutto suo, suo unicamente, e mai lo avrebbe ceduto, neppure alla mamma! Che pena, intanto, che tutta quella pioggia andasse sprecata…» Prime pubblicazioni: Novissima, anno IX, 1909, poi in Terzetti, Treves, Milano 1912. Novella dalla Raccolta “Il viaggio” (1928) »»» […]
«Ah che incanto! che pace! Pareva che la Luna inondasse di luminoso silenzio quei prati: d’un silenzio attonito e pur tutto pieno di fremiti. Erano sottili, acuti fritinnĂi di grilli, risi di rivoli giĂą per le zane.» Prime pubblicazioni: I Mattaccini, 5 gennaio 1902, poi […]
«Non capiva ancora in che potesse consistere il pensiero che un uomo può fare su una donna. Turbata con gli occhi bassi, provava un irritante ribrezzo, raffigurandosi nell’incertezza, senza volerlo, qualche intimo segreto del suo corpo, come se lo conosceva.» Prime pubblicazioni: Corriere della Sera, […]
«Le galline sono tanto stupide, che covano anche le uova fetale da altre, e quando da queste uova non loro nascono i pulcini, non sanno distinguerli da quelli nati dalle uova loro, e li amano e li allevano con la stessa cura.» Prime pubblicazioni: Corriere […]
«Ecco lì le umili case di un villaggio: tetti e finestre e porte e scale e strade: la gente che vi dimorava era, come per tanti anni era stata lei nella sua cittaduzza, chiusa lì in quel punto di terra, con le sue abitudini e […]