«Era dunque chiaro che le «Donne» erano entrate in casa della Longo, nella notte, e le avevano cambiato il figlio, prendendosi il bambino bello e lasciandogliene uno brutto per farle dispetto.» Prime pubblicazioni: La riviera ligure, aprile 1902 col titolo Le nonne, poi sul Corriere […]
@dal naso al cielo
«Un odio cupo e feroce s’impossessò di lei per il padre sconosciuto che l’aveva messa al mondo e abbandonata senza neppure vederla; che dopo averle dato la vita, le aveva negato ogni diritto di esistere per lui, solo perché lei senza sua colpa, nascendo, aveva […]
«Era una donnetta piccola magra e viva, sempre un po’ irritata. Tra le lunghe labbra sottili la saliva le friggeva. Batteva di continuo le palpebre su gli occhietti neri e furbi, da furetto.» Prime pubblicazioni: Corriere della Sera, 4 settembre 1910 col titolo Lo storno e l’Angelo […]
«Non sa più dove cercare. Gli occhi a un tratto gli vanno alla finestra della cucina che guarda dalla parte opposta del vicolo, su un precipizio. È una finestra piuttosto alta, che sta sempre chiusa, e le cui imposte sono annerite dalla fuliggine.» Prime pubblicazioni: […]
«Estatico, cadde a sedere sul suo carico, davanti alla buca. Eccola, eccola là , eccola là , la Luna… C’era la Luna! la Luna! E Cià ula si mise a piangere, senza saperlo, senza volerlo, dal gran conforto, dalla grande dolcezza che sentiva, nell’averla scoperta, là , mentr’ella saliva […]
«Una bella giovine. Aveva, raccolto in una mano, un minuscolo fazzolettino di filo azzurro, ricamato; teneva l’altra, sfavillante d’anelli, su la guancia destra, come per nascondere il rossore e il bruciore d’un terribile schiaffo.» Prime pubblicazioni: Il Messaggero della Domenica, 8 giugno 1919, poi in […]
«Le amarezze, le costernazioni, i fastidii che gli venivano dalla sua professione di medico, gli s’erano quasi addormentati in fondo all’anima. Non così il rammarico d’aver compiuto da qualche mese quarant’anni.» Prime pubblicazioni: L’Illustrazione italiana, 12 maggio 1907, poi in Le due maschere, Quattrini, Firenze […]
«Le macchie del Conventino erano su la costa occidentale del monte: fittissime e intricate. Macchie propriamente non erano, perché tutti quegl’ippocastani là , sebbene rimasti sottili, erano ormai divenuti d’altissimo fusto e dritti come aghi: un bosco. Si chiamavano del Conventino perché, in una breve radura […]
«Che senso di smanioso tormento, quali fitte di rimorso le aveva cagionato il non sapere, il non poter dire neanche a se stessa a chi appartenesse veramente il nuovo essere che cominciava a viverle in grembo.» Prime pubblicazioni: Il Ventesimo, 23 dicembre 1906, poi in […]
«E nel ritrarsi verso la porta, scorse anch’egli dalla grata della finestrella alta, nella parete di faccia, la luna che, se di là dava tanto male al marito, di qua pareva ridesse, beata e dispettosa, della mancata vendetta della moglie.» Prime pubblicazioni: Corriere della Sera, […]
«Nunziata entrò coi piedi scalzi, ravviandosi con le mani i capelli scarmigliati dal vento. Alla vista di quella saletta quieta nella casa del suo vecchio curato che le ricordava altri tempi, dal capo si passò le mani sul volto e si mise a piangere.» Prime […]
«La commozione si spiegava forse così: che in quella casa finalmente, dopo tanti giorni di vana e amarissima ricerca, il povero vecchietto sperduto era riuscito a rintracciare un vestigio della vita antica, un posticino ove sedere, dopo tanto cammino, senza sentirsi estraneo del tutto.» Prime […]
«Sentiva che la sorte lo aveva frodato: non gli aveva dato nulla di ciò che da giovine aveva sperato; gli aveva tolto, da vecchio, quasi tutto quel po’ che, senza desiderio, aveva avuto.» Prime pubblicazioni: Corriere della Sera, 25 agosto 1912, poi in Le due […]
«– No! Che rimorso? Non c’è da aver rimorsi, quando non s’è voluta la colpa… Tu non puoi intendere! Come non avrei potuto intenderlo io se, considerando quel che è avvenuto a tuo marito, non avessi pensato al mio!» Prime pubblicazioni: Aprutium, luglio-agosto 1913, poi […]
«Era cattivo, sì. Ma era anche la disperazione di dover finire tra poco, in una poltrona, perso da una parte e scemo, tra quelle tre donne che lo seccavano e che gli mettevano addosso la smania di scapparsene, finché era in tempo, come un pazzo.» […]