«Estatico, cadde a sedere sul suo carico, davanti alla buca. Eccola, eccola lĂ , eccola lĂ , la Luna… Câera la Luna! la Luna! E CiĂ ula si mise a piangere, senza saperlo, senza volerlo, dal gran conforto, dalla grande dolcezza che sentiva, nellâaverla scoperta, lĂ , mentrâella saliva […]
@dal naso al cielo
«Una bella giovine. Aveva, raccolto in una mano, un minuscolo fazzolettino di filo azzurro, ricamato; teneva lâaltra, sfavillante dâanelli, su la guancia destra, come per nascondere il rossore e il bruciore dâun terribile schiaffo.» Prime pubblicazioni: Il Messaggero della Domenica, 8 giugno 1919, poi in […]
«Le amarezze, le costernazioni, i fastidii che gli venivano dalla sua professione di medico, gli sâerano quasi addormentati in fondo allâanima. Non cosĂŹ il rammarico dâaver compiuto da qualche mese quarantâanni.» Prime pubblicazioni: L’Illustrazione italiana, 12 maggio 1907, poi in Le due maschere, Quattrini, Firenze […]
«Le macchie del Conventino erano su la costa occidentale del monte: fittissime e intricate. Macchie propriamente non erano, perchĂ© tutti queglâippocastani lĂ , sebbene rimasti sottili, erano ormai divenuti dâaltissimo fusto e dritti come aghi: un bosco. Si chiamavano del Conventino perchĂ©, in una breve radura […]
«Che senso di smanioso tormento, quali fitte di rimorso le aveva cagionato il non sapere, il non poter dire neanche a se stessa a chi appartenesse veramente il nuovo essere che cominciava a viverle in grembo.» Prime pubblicazioni: Il Ventesimo, 23 dicembre 1906, poi in […]
«Un odio cupo e feroce sâimpossessĂČ di lei per il padre sconosciuto che lâaveva messa al mondo e abbandonata senza neppure vederla; che dopo averle dato la vita, le aveva negato ogni diritto di esistere per lui, solo perchĂ© lei senza sua colpa, nascendo, aveva […]
«Era una donnetta piccola magra e viva, sempre un poâ irritata. Tra le lunghe labbra sottili la saliva le friggeva. Batteva di continuo le palpebre su gli occhietti neri e furbi, da furetto.» Prime pubblicazioni: Corriere della Sera, 4 settembre 1910 col titolo Lo storno e l’Angelo […]
«E nel ritrarsi verso la porta, scorse anchâegli dalla grata della finestrella alta, nella parete di faccia, la luna che, se di lĂ dava tanto male al marito, di qua pareva ridesse, beata e dispettosa, della mancata vendetta della moglie.» Prime pubblicazioni: Corriere della Sera, […]
«Nunziata entrĂČ coi piedi scalzi, ravviandosi con le mani i capelli scarmigliati dal vento. Alla vista di quella saletta quieta nella casa del suo vecchio curato che le ricordava altri tempi, dal capo si passĂČ le mani sul volto e si mise a piangere.» Prime […]
«SĂŹ, quei lumini lĂ , come una moltitudine di lucciole a congresso, rischiarano penosamente e rimangono tutta la notte a vegliare, nel lugubre silenzio, vicoletti lerci e scoscesi e tane di miseria, forse peggiori di questi del suo paese.» Prime pubblicazioni: Corriere della Sera, 11 marzo […]
«Era dunque chiaro che le «Donne» erano entrate in casa della Longo, nella notte, e le avevano cambiato il figlio, prendendosi il bambino bello e lasciandogliene uno brutto per farle dispetto.» Prime pubblicazioni: La riviera ligure, aprile 1902 col titolo Le nonne, poi sul Corriere […]
«La commozione si spiegava forse cosĂŹ: che in quella casa finalmente, dopo tanti giorni di vana e amarissima ricerca, il povero vecchietto sperduto era riuscito a rintracciare un vestigio della vita antica, un posticino ove sedere, dopo tanto cammino, senza sentirsi estraneo del tutto.» Prime […]
«Sentiva che la sorte lo aveva frodato: non gli aveva dato nulla di ciĂČ che da giovine aveva sperato; gli aveva tolto, da vecchio, quasi tutto quel poâ che, senza desiderio, aveva avuto.» Prime pubblicazioni: Corriere della Sera, 25 agosto 1912, poi in Le due […]
«â No! Che rimorso? Non câĂš da aver rimorsi, quando non sâĂš voluta la colpa… Tu non puoi intendere! Come non avrei potuto intenderlo io se, considerando quel che Ăš avvenuto a tuo marito, non avessi pensato al mio!» Prime pubblicazioni: Aprutium, luglio-agosto 1913, poi […]
«Era cattivo, sĂŹ. Ma era anche la disperazione di dover finire tra poco, in una poltrona, perso da una parte e scemo, tra quelle tre donne che lo seccavano e che gli mettevano addosso la smania di scapparsene, finchĂ© era in tempo, come un pazzo.» […]