Legge Giuseppe Tizza. «La coscienza gli rimordeva. Non c’era dubbio! Dio misericordioso gli concedeva la grazia di metterlo alla prova per mezzo di quel diavolo zoppo travestito da donna, e lui, lui, ingrato non ne sapeva profittare.» Prime pubblicazioni: Gazzetta letteraria, 15 giugno 1895 col […]
Archivi Giornalieri: 14 Novembre 2022
Legge Valter Zanardi. «Ma, ahimè, speranze e desiderii e illusioni gli rinascevano, quasi a dispetto, irresistibilmente: erano i germi che la vita stessa gettava e che cadevano anche nel suo terreno, il quale, per quanto indurito dal gelo dell’esperienza, non poteva non accoglierli.» Prime pubblicazioni: […]
Legge Lorenzo Pieri. «Giù! Aspetta. Lì c’è una zappa. E ti faccio grazia, perché neanche di questo saresti più degno. Zappano i tuoi fratelli e tu non puoi stare accanto a loro. Anche la tua fatica sarà maledetta da Dio!» Prime pubblicazioni: Il Marzocco, 7 […]
Legge Gaetano Marino. «Raccolse le sue robe, e il giorno prima che egli lasciasse la casa di salute, se ne partì ignorata, per rimanere almeno nella memoria di lui una voce, ch’egli forse, uscito ora dal suo bujo, avrebbe cercata su molte labbra, invano.» Prime […]
Prime pubblicazioni: Rivista popolare di politica, lettere e scienze sociali, 31 gennaio 1911, col titolo Il saltamartino, poi sul Messaggero della domenica, 24 maggio 1918, poi in Un cavallo nella luna, Treves, Milano 1918. «Ma, ahimè, speranze e desiderii e illusioni gli rinascevano, quasi a […]
Legge Giuseppe Tizza. «Giù! Aspetta. Lì c’è una zappa. E ti faccio grazia, perché neanche di questo saresti più degno. Zappano i tuoi fratelli e tu non puoi stare accanto a loro. Anche la tua fatica sarà maledetta da Dio!» Prime pubblicazioni: Il Marzocco, 7 […]
Legge Gaetano Marino. «Giù! Aspetta. Lì c’è una zappa. E ti faccio grazia, perché neanche di questo saresti più degno. Zappano i tuoi fratelli e tu non puoi stare accanto a loro. Anche la tua fatica sarà maledetta da Dio!» Prime pubblicazioni: Il Marzocco, 7 […]
Legge Valter Zanardi. «Non lasciava giorno, senza che ne facesse una. E il bello si era che i fastidi che dava, i dispetti che faceva, per cui le budella ai nipoti, alle serve, si ritorcevano dentro come una fune, lui li chiamava servizi.» Prime pubblicazioni: […]