Molto sappiamo del Pirandello scrittore e narratore, poco del Pirandello critico e filosofo. Oltre alle sue opere teatrali e letterarie, egli produsse una enorme quantitĂ di saggi, articoli e recensioni, dal 1890 al 1934 (anno del Premio Nobel per la letteratura).
Giampiero Biagioli
Pirandello e la critica
Nova Logos editrice – 2013 – pp. 160
Prezzo di copertina, Euro 15,00
 Risvolto del Volume dal sito dell’editore
Molto sappiamo del Pirandello scrittore e narratore, poco del Pirandello critico e filosofo. Oltre alle sue opere teatrali e letterarie, egli produsse una enorme quantità di saggi, articoli e recensioni, dal 1890 al 1934 (anno del Premio Nobel per la letteratura). Tutti i suoi scritti teorici e critici (Prosa moderna, La menzogna del sentimento nell’arte, L’umorismo, Arte e scienza, solo per citarne alcuni) costituiscono un utile commento alle sue opere, in questi si ritroveranno motivi e pensieri ricorrenti nei primi testi letterari. In Pirandello, il pensatore e il critico si accompagnano al narratore e al commediografo. La sua fu una apparizione solitaria, non appartenne a nessuna corrente letteraria. I suoi rapporti con la critica letteraria furono difficili e l’accoglienza riservata alle sue opere fu piena di riserve e incomprensioni. In questo libro si delinea un percorso di lettura del pensiero e della estetica pirandelliani, attraverso interpretazioni proposte da singoli critici letterari.
»» Alcune pagine sul sito della casa editrice Nova Logos
******
Luigi Pirandello, secondo di sei figli, nasce la sera del 28 giugno 1867 ad Agrigento (l’antica colonia greca di Akragas che si chiamerĂ Girgenti fino al 1927) da Stefano Pirandello e da Caterina Ricci-Gramitto, sposata nel 1863, in una casa colonica non ancora ben rifinita che si trovava nella tenuta paterna denominata “Caos”, qualche chilometro fuori dalla cittĂ , sulla strada che conduce verso Porto Empedocle, in una contrada suggestiva che dall’alto di un costone da un lato guarda verso il mare e dall’altro è delimitata da una ripido e piccolo valloncello che porta direttamente alla spiaggia..Â
… Io dunque son figlio del Caos; e non allegoricamente, ma in giusta realtà , perché son nato in una nostra campagna, che trovasi presso ad un intricato bosco, denominato, in forma dialettale, Cà vusu dagli abitanti di Girgenti. Colà la mia famiglia si era rifugiata dal terribile colera del 1867, che infierì fortemente nella Sicilia. Quella campagna, però, porta scritto l’appellativo di Lina, messo da mio padre in ricordo della prima figlia appena nata e che è maggiore di me di un anno; ma nessuno si è adattato al nuovo nome, e quella campagna continua, per i piú, a chiamarsi Cà vusu, corruzione dialettale del genuino e antico vocabolo greco Xà os.
[amazon_link asins=’8897339255′ template=’ProductAd’ store=’it-1′ marketplace=’IT’ link_id=’6449706d-cf25-4c3d-8ee8-0dcd58df24bc’]
Se vuoi contribuire, invia il tuo materiale, specificando se e come vuoi essere citato a
collabora@pirandelloweb.com