Ciascuno a suo modo – Premessa dell’Autore

Premessa
Premessa dell’autore
Personaggi, Atto Primo, Primo Intermezzo
Atto Secondo, Secondo Intermezzo

En Español – Cada cual a su manera

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Ciascuno a suo modo - Premessa dell'Autore
Giovanni Crippa e Ilaria Occhini, Ciascuno a suo modo, 1989. Immagine dal Web.

1924
Ciascuno a suo modo
Premessa dell’Autore

       La rappresentazione di questa commedia dovrebbe cominciare sulla strada o, più propriamente, sullo spiazzo davanti al teatro, con l’annunzio (gridato da due o tre strilloni) e la vendita d’un «Giornale della Sera» appositamente composto su un foglio volante, di modo che possa figurare come un’edizione straordinaria, sul quale a grossi caratteri e bene in vista, nel mezzo, fosse inserita questa indiscrezione in esemplare stile giornalistico:

IL SUICIDIO DELLO SCULTORE LA VELA
E LO SPETTACOLO DI QUESTA SERA
AL TEATRO… (Il nome del Teatro)

       Nel mondo del teatro s’è diffusa improvvisamente una notizia destinata a suscitare uno scandalo enorme. Pare che Pirandello abbia tratto l’argomento della sua nuova commedia Ciascuno a suo modo, che sarĂ  rappresentata questa sera al Teatro…, dal suicidio drammaticissimo, avvenuto or è qualche mese a Torino, del giovine compianto scultore Giacomo La Vela. Si ricorderĂ  che il La Vela, sorpresa nel suo studio, in via Montevideo, la nota attrice, sua fidanzata, A. M. in intimi rapporti col barone N., invece d’avventarsi contro i due colpevoli, ritorse l’arma contro se stesso e s’uccise.
       Sembra che il barone N. dovesse anche sposare una sorella del La Vela. L’impressione prodotta dal tragico avvenimento dura tuttora vivissima, non solo per la fama a cui era salito ancora così giovane il La Vela, ma anche per la posizione sociale e la notorietà degli altri due personaggi della tragedia. E molto probabile che se n’abbia qualche sgradevole ripercussione in teatro questa sera.

             Non basta. Gli spettatori che entreranno nel teatro per comperare i biglietti, vedranno nei pressi del botteghino l’attrice di cui il giornale ha dato le iniziali A. M., cioè Amelia Moreno là in persona, fra tre signori in smoking che invano cercheranno di persuaderla a rinunziare al proposito d’entrare nel teatro ad assistere allo spettacolo; vorrebbero portarla via; la pregano d’esser buona e togliersi almeno dalla vista di tanti che potrebbero riconoscerla: il suo posto non è là; per carità, si lasci condurre via; vuol fare uno scandalo? Ma lei, pallida, convulsa, fa segno di no, di no; vuol restare, vedere la commedia, fin dov’è arrivata la tracotanza dello scrittore; si porta ai denti il fazzolettino e lo lacera; si fa notare e, appena se n’accorge, vorrebbe nascondersi o inveire; ripete continuamente ai suoi amici che vuole un palco di terza fila; si terrà indietro per non farsi vedere; vadano, vadano a comprare il biglietto; promette che non darà scandalo; che andrà via, se non potrà più reggere; un palco di terza fila; insomma, vogliono che vada lei a comprarlo?

       Questa scena a soggetto, ma proprio come vera, dovrebbe cominciare qualche minuto prima dell’ora fissata per l’inizio dello spettacolo e durare, tra la sorpresa, la curiosità e fors’anche una certa apprensione degli spettatori veri che si dispongono a entrare, fino allo squillo dei campanelli nell’interno del teatro.

       Intanto, contemporaneamente, gli spettatori già entrati, o che a mano a mano entreranno, troveranno nel ridotto del teatro, o nel corridojo davanti la sala, un’altra sorpresa, un altro motivo di curiosità e fors’anche d’apprensione in un’altra scena che farà colà il barone Nuti coi suoi amici.

       «State tranquilli, state tranquilli: sono calmo, vedete? calmissimo. E v’assicuro che sarò più calmo, se voi ve n’andate. Attirate voi, con lo starmi così attorno, lo sguardo di tutti! Lasciatemi solo, e nessuno baderà più a me. Sono infine uno spettatore come gli altri. Che volete che faccia in teatro? So che lei verrà, se non è già venuta; la voglio rivedere, rivedere soltanto, ma sì, ma sì, da lontano; non voglio altro, rassicuratevi! Insomma, volete andarvene? Non mi fate dare spettacolo qua alla gente che viene a divertirsi alle mie spalle! Voglio restar solo, come debbo dirvelo? Calmo, sì, calmo: più calmo di così?»

       E andrà avanti e indietro, col viso stravolto e il corpo tutt’un fremito, finché tutti gli spettatori non saranno entrati nella sala.

       Tutto questo servirà a spiegare al pubblico perché sui manifesti di questa sera la Direzione del teatro ha stimato prudente fare apporre il seguente:

       Nota bene. Non è possibile precisare il numero degli atti di questa commedia, se saranno due o tre, per i probabili incidenti che forse ne impediranno l’intera rappresentazione.

1924 – Ciascuno a suo modo
Commedia in due o tre atti con intermezzi corali
Premessa
Premessa dell’autore
Personaggi, Atto Primo, Primo Intermezzo
Atto Secondo, Secondo Intermezzo

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