Caterina Ricci Gramitto e Stefano Pirandello – L’incontro e i primi tempi (Con audio lettura di Consuelo Lopez)

Da Album Pirandello.

Dal matrimonio di Caterina e Stefano nascono sei figli. Caterina saprà sopportare il carattere irruento di Stefano e le sue infedeltà. Luigi fin da bambino sarà consapevole del dolore e delle offese che vengono arrecate alla madre, fin da bambino la sentirà alleata e vicina.

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Caterina e Stefano Pirandello
Stefano Pirandello e Caterina Ricci Gramitto

Da “Album Pirandello”

L’incontro e i primi tempi tra
Caterina Ricci Gramitto e Stefano Pirandello

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Voce di Consuelo Lopez

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          Caterina Ricci-Gramitto e Stefano Pirandello si erano conosciuti nel 1862 quando Rocco, fratello di Caterina, dopo avere combattuto nell’Aspromonte con Garibaldi ed essere stato fatto prigioniero, era stato liberato. Un tripudio popolare aveva accolto il suo ritorno a Girgenti: «Il popolo lo aveva portato in trionfo fino alla casa dove la mamma e le sorelle aspettavano il reduce, e così, in quel momento di esultanza, s’eran veduti per la prima volta Stefano e Caterina: lui bello e lei no, tranne gli occhi. E poi, ormai a ventott’anni si considerava già vecchia: la gioventù l’aveva data alla Patria. Quando Stefano, seduta stante, chiese la sua mano, credette che scherzasse».

Stefano Pirandello era amico di Rocco, anche lui garibaldino del Sessanta, di famiglia palermitana con ascendenti liguri, e si trovava a Girgenti per sorvegliare delle zolfare prese in affitto dalla famiglia. La gioventù l’aveva data alla patria, dice Stefano Landi: Caterina era figlia di Giovanni Ricci-Gramitto (e di Anna Bartoli) , avvocato principe del foro di Girgenti e patriota fervente. All’indomani della rivoluzione antiborbonica del ’48 era stato condannato all’esilio. Aveva trovato asilo politico a Malta dove lo  avevano raggiunto la moglie e i figli.

Pirandello immagina così il viaggio per mare che porta la nonna e la madre giovinetta a Malta: «… la gran vela bianca della tartana che sbatteva allegra nel vento, alta alta nel cielo come a segnar con la punta le stelle, e niente altro che mare intorno, così turchino che quasi pareva nero». E così l’arrivo: «… l’isola di Gozzo prima… poi Malta… belle! con quel paesello bianco di Bùrmula, piccolo in una di quelle azzurre insenature … ».

Dopo pochi mesi dal loro arrivo, Giovanni morì e Anna riportò i bambini a Girgenti. Le loro rendite fondiarie erano state confiscate. Si vide costretta a vivere della carità di un cognato canonico, il cognato che dopo la restaurazione era andato nella Cattedrale a cantare un Te Deum di ringraziamento per re Ferdinando. Difficile sarà la convivenza fra i figli di Giovanni, che avevano giurato al padre di continuare la lotta antiborbonica, e lo zio ossequioso dell’autorità costituita, temperamento mite, pauroso anche dei tuoni.

La giovinezza di Caterina trascorre nel ricordo del padre: nel 1860 cuce in un sottoscala la bandiera destinata a chi andrà a combattere per gli stessi ideali del padre, morto in esilio. Poi l’ incontro con Stefano: «Fu allora ch ‘io conobbi per la prima volta vostro padre reduce anche lui da Aspromonte, garibaldino anche lui del Sessanta, carabiniere genovese».

Dal matrimonio di Caterina e Stefano nascono sei figli: Rosolina (Lina), Luigi, Anna, Innocenzo, Adriana (che morirà a quattro anni) e Giovanni, di dodici anni più giovane di Luigi. Caterina saprà sopportare il carattere irruento di Stefano e le sue infedeltà. Luigi fin da bambino sarà consapevole del dolore e delle offese che vengono arrecate alla madre, fin da bambino la sentirà alleata e vicina.

Non dimenticherà le sofferenze della madre. Molti, moltissimi anni più tardi, nel 1931, in una lettera ai figli, rivolgendosi a Lietta che crede di aver ricevuto dei torti dal marito, dirà: «E poi bisogna vedere se i torti del marito son tali, che, per conservare alle figlie una famiglia e una casa a cui hanno diritto, ella non possa perdonare. Mia madre perdonò anche sapendo che il marito aveva avuto una figlia con un’altra donna».

Da “Album Pirandello”

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Saggio biografico e commento alle immagini di Maria Luisa Aguirre D’Amico. Ricerca iconografica di Maria Luisa Aguirre D’Amico, Eileen Romano e Virginia Semproni. Introduzione di Vincenzo Consolo.

Maria Luisa Aguirre D’amico, nipote di Pirandello, ha steso il saggio biografico-critico che accompagna le immagini fotografiche, in gran parte inedite. La vita del drammaturgo è raccontata come in un romanzo gremito di notizie di prima mano.

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