«Arte e scienza». Saggio pubblicato nel 1908 (ma è la rielaborazione del precedente “Scienza e critica estetica”, già edito nel 1900), che dà il titolo all’intera raccolta di saggi. Prendendo esplicitamente le distanze dall’estetica di Benedetto Croce, Pirandello rifiuta sia la dicotomia tra arte e […]
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Accanto al Pirandello letterato, vi è anche un Pirandello saggista che approfondisce con gli strumenti della critica e della riflessione filosofica alcuni temi della sua opera letteraria. È in questa luce che si colloca “L’umorismo”, un saggio pubblicato nel 1908, che si divide in due […]
«Oggi, il Teatro non può esser altro che un modo di far passare la serata a gente che, avendo lavorato tutto il giorno, chiede un po’ d’onesto svago prima d’andarsene a dormire. E qual è ormai codesta gente che, avendo lavorato tutto il giorno, può […]
«I problemi del tempo non esistono dunque per chi crea. Esistono per quegli uomini, senza dubbio degni del più grande rispetto perché illuminati e illuminatoci, ma che non hanno qualità veramente creative nel proprio spirito; questi sì, li assumono davvero dal tempo, dove li hanno […]
«Quali sono le ragioni per cui uno scrittore può esser indotto a comporre in dialetto anziché in lingua? L’opera di creazione, l’attività fantastica che lo scrittore deve impiegare, sia che adoperi la lingua sia che adoperi il dialetto, è la stessa. Diverso è il mezzo […]
«Con questo titolo Benedetto Croce ha pubblicato recentemente un saggio che, «a saldare la catena del progresso orientale», ritenta quel migliore avviamento nella critica su Dante, del quale, secondo lui, avrebbe dovuto esser principio la grande monografia in quattro volumi intorno alla Commedia del tedesco […]
«È vero che la vita o si vive o si scrive e che, quando la si vive, difficilmente nello stesso tempo, cioè in mezzo all’azione e alla passione, ci si può mettere in quelle condizioni che sono proprie dell’arte: partirsi dal momento, superarlo per contemplarlo […]
«L’arte di Giovanni Verga dimostra a chi è tutto in una superficiale e vivace sensibilità, che s’offende di nulla e nulla sopporta e subito grida e sa farsi valere, che essa sia in fondo, e da che provenga, quella che sembra istintività selvaggia e inconsulta […]
«E allora? Hanno ragione i signori autori drammatici, che non vedono altro che il teatro, e che dicono e sostengono che il teatro è teatro e non letteratura? Se per teatro deve intendersi quel luogo dove si fanno rappresentazioni serali e diurne, con degli attori, […]
«Si diverta, si diverta, caro signor Pirandello, a schiaffare in faccia ai suoi personaggi quel suo specchio, così come ha fatto a me tutt’a un tratto, quando meno me l’aspettavo. Naturalmente io ho fatto, ho dovuto far cose da pazzi.» »»» Indice Saggi e Discorsi […]
«Evolvendosi, il mio talento più vero mi ha reso del tutto incapace di vivere, come si conviene a un vero artista, capace soltanto di pensieri e di sentimenti: pensieri perché sentivo, e sentimenti perché pensavo. Di fatto, nell’illusione di creare me stesso, ho creato solo […]
«Perché sia necessario trovare senza cercare, l’ho già detto così tra le righe, è l’unica salvezza possibile di quella naturalezza a cui è condizionata ogni opera d’arte. Non la naturalezza della retorica, rispetto alla «scelta» dell’eloquio o alla condotta dell’intreccio; ma quella intima, dei movimenti […]
«Sta capitando al cinematografo quella stessa ridicolissima disavventura che in una delle sue più famose favole Esopo fa capitare al vanitoso pavone allorché, lusingato beffardamente dalla diabolica volpe per la sua magnifica coda e la maestà del suo incesso regale, aprì la bocca per far […]
Testo integrale della lettera che Luigi Pirandello scrisse all’attore Ruggero Ruggeri, il 21 settembre 1921 per il quale pensò il personaggio di Enrico IV, tragedia in tre atti. È interessante notare come lo scrittore non solo indichi il contenuto dell’opera, ma si preoccupi anche di […]
Giovanni Verga è il più «antiletterario» degli scrittori. Non era possibile che in un tempo tutto echeggiante di quella nuova e grande avventura letteraria avesse se non una mediocre risonanza l’opera e l’arte di Giovanni Verga, che è la più antitetica che si possa immaginare. […]
«Assurdi come sono i rumori che pretendono associarsi con piani al cinematografo parlato, debbo ammettere ciò nonostante che ho idea di mettermi a lavorare con il compito di cercare un’opera d’arte per il cinema, un’opera d’arte che sia di pura visione, completamente distinta dal linguaggio […]
«In ogni nostro atto è sempre tutto l’essere; quello che si manifesta è soltanto relazione a un altro atto immediato o che appare immediato; ma nello stesso tempo si riferisce alla totalità dell’essere; è insomma come la faccia d’un poliedro che combaci con la faccia […]