Di Vittorio Ducoli (viducoli). Un primo elemento da notare, anche se secondario, è il fatto che originariamente il titolo del romanzo avrebbe dovuto essere Marta Ajala. L’abbandono del nome della protagonista nel titolo e la scelta di un appellativo che ne sottolinea la condizione interiore è […]
Archivi Giornalieri: 24 Marzo 2025
Di Riccardo Mainetti. La novella inoltre è uscita nello stesso anno e pressappoco nello stesso periodo de “Il fu Mattia Pascal”, uscito a puntate tra il 16 aprile e il 16 giugno 1904 sulla rivista “Nuova Antologia” e sembra riecheggiare in sĂ©, specie nel protagonista […]
«Ah che incanto! che pace! Pareva che la Luna inondasse di luminoso silenzio quei prati: d’un silenzio attonito e pur tutto pieno di fremiti. Erano sottili, acuti fritinnĂi di grilli, risi di rivoli giĂą per le zane.» Prime pubblicazioni: I Mattaccini, 5 gennaio 1902, poi […]
Legge Gaetano Marino. «Tutti pregavano, tutti scongiuravano per esser compresi tra i fortunati, e non rifinivano di porgli sotto gli occhi e di fargli toccar con mano le miserande piaghe della loro esistenza.» Prime pubblicazioni: Rassegna contemporanea, agosto 1911, raccolta Erba del nostro orto, Studio […]
«Il vecchio rimase lì immobile, con le mani sulle gambe giunte. Aveva una bellissima testa, ma sciupata, da colonnello a riposo; di qua e di lĂ , di traverso, come scritti calligraficamente, due esemplari occhi di pesce» Prime pubblicazioni: Corriere della Sera, 23 novembre 1923, poi […]
Di Dora Marchese. Nel fitto corpus delle “Novelle per un anno” appaiono ricorrenti le descrizioni relative alle due cittĂ di Agrigento e Roma, luoghi dell’anima, espressioni pregnanti della contrapposizione tra campagna e cittĂ , spazio agreste mitico e spazio cittadino borghese, su cui s’incentra di frequente […]
Legge Gaetano Marino. «Ah! I preti, figliuolo, i preti ti hanno sconcertato il cervello. Vanno predicando, è vero? che io non credo in Dio. Ma sai perchĂ©? perchĂ© non do loro da mangiare. Ebbene, sta’ zitto: ne avranno, quando verranno a consacrare il nostro tabernacolo.» […]
«Voi lo sapete bene, ora, che la realtĂ non dipende dall’esserci o dal non esserci d’un corpo. Può esserci il corpo, ed esser morto per la realtĂ che voi gli davate. Quel che fa la vita, dunque, è la realtĂ che voi le date.» Prime […]
Legge Giuseppe Tizza. «Giusto in quel tempo accadeva che i contadini per i loro seminati non fossero mai paghi dell’acqua che il cielo mandava; e se davvero qualche anno non pioveva, ecco che la colpa era dei canonici della Cattedrale, a cui non pareva l’ora […]
Di Biagio Lauritano. Una brevissima riflessione sulla commedia di Luigi Pirandello. L’arte ha perso la propria vocazione al sublime e deve perciò fare i conti con l’alienazione della societĂ e ogni persona può a stento riconoscere se stessa; verrĂ forse un giorno in cui la […]